Fig. 1 Henri Desbarbieux, "Soldati in trincea" |
Partiamo dall'incisione di fig. 1, che già ci permette di individuare alcuni degli elementi più caratteristici e originali del linguaggio grafico dell'artista. In particolare, l’uso espressivo della luce, i potenti contrasti chiaroscurali, la costruzione spaziale complessa e volutamente ambigua, le deformazioni - di dirompente modernità - di alcune parti del corpo degli uomini ritratti, quali la bocca e le mani.
Fig. 1a Henri Desbarbieux, "Soldati in trincea" (particolare) |
Fig. 2 Henri Desbarbieux, "Soldati intorno a una stufa" |
Fig. 3 Henri Desbarbieux, "Il rancio" |
Fig. 4 Henri Desbarbieux, "Il riposo dei soldati" |
Fig. 4a Henri Desbarbieux, "Il riposo dei soldati" (particolare) |
Fig. 5 Henri Desbarbieux, "Il sonno" |
Fig. 5a Henri Desbarbieux, "Il sonno" (particolare) |
La vita dei soldati nelle trincee di Verdun, come viene raffigurata in queste opere, appare dunque dolorosa, malinconica e desolata. Nulla sembra giustificarne la crudezza, né l'eroismo né l'amor patrio né alcun altro valore ideale. I poilu si aggirano spaesati per questi cunicoli, senza una vera coscienza di ciò che li sovrasta, simili ad animali in gabbia, vittime sacrificali inconsapevoli la cui esistenza - e anche la cui morte - pare priva di significato. Si tratta di immagini nelle quali non è mai possibile rintracciare dei riferimenti a precisi avvenimenti militari. Sono invece i fatti quotidiani - anche minimi - della vita di trincea a interessare l'artista-soldato (mobilitato in prima persona a Verdun, unità di fanteria 56e bataillon de chasseurs à pied, nel servizio ausiliario). L'essenza della vita di trincea viene così in qualche modo illuminata dall'interno: ciò che viene qui messo a nudo è anzitutto il radicale degrado indotto dall'esperienza della guerra all'interiorità dei soldati. E il messaggio profondo di queste incisioni, in tal modo, trascende l'occasione in cui sono state concepite, divenendo un monito universale contro la guerra per gli uomini d'ogni tempo.
Carol Morganti
Dario Malini
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Cliccando sulla bandiera qui sopra, si può accedere alla versione completa dell'articolo in francese, traduzione di Laurent Chassaing con la collaborazione di Christian Ferré.
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