Stefano Cò
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Note
1. Sull’importanza di Jules e Jim e la sua ricchezza narrativa e tematica, anche dal nostro punto di vista per cui l’amore diviene tensione, invenzione, apertura, non accettazione delle regole, e quindi anche come conflitto ma sempre contro la guerra e la violenza, vedi, tra gli altri, la scheda di Giorgio Tinazzi nel Dizionario dei registi del cinema mondiale, vol. III, cit., p. 508, Alberto Barbera, François Truffaut, il castoro cinema/La Nuova Italia, Firenze, 1976, pp. 53-58.
2. Su Jean Aurel, autore e collaboratore di altri autori della Nouvelle Vague come F. Truffaut, vedi la scheda dedicatagli da Katiuscia Salerno nel Dizionario dei registi del cinema mondiale, vol. I, cit., pp. 90-91.
3. A Mata Hari agente segreto H 21 è stato riconosciuto una meticolosa messa in scena, con una splendida fotografia e soprattutto, tra gli altri interpreti, tutti giovani attori e attrici francesi e inglesi divenuti poi grandi e famosi “divi”, una straordinaria Jeanne Moreau che riesce a sostenere il confronto con Greta Garbo che l’ha preceduta nell'interpretazione del personaggio.
4. Tutti pazzi meno io scritto da Philippe De Broca con Daniel Boulanger, musicato da Georges Delerue e filmato in Cinemascope, è un’opera che segna un’ambiziosa svolta nella carriera del regista, specialista di commedia leggera e di cinema comico-avventuroso. Stroncato in Francia dalla critica e disertato dal pubblico, inosservato in Italia, divenne un film di culto nel circuito universitario USA (notizie riprese da siti cinematografici sul web). La citazione del film, e il riferimento alle ascendenze del regista che parte dagli stilemi della Nouvelle Vague, utilizzandoli con grazia e immettendovi lo humour dello sceneggiatore Boulanger con cui collabora per molto tempo, è nella scheda sul regista di Lorenzo Codelli nel Dizionario dei registi del cinema mondiale, vol. I, cit., p. 453.
5. Gli altri due episodi de Il disertore e i nomadi, coproduzione italo-slovacca, sono ambientati durante la Seconda guerra mondiale. Nel primo, uno scontro tra partigiani e tedeschi finisce in carneficina. Nel secondo episodio, di carattere visionario, ambientato dopo una catastrofe nucleare, la Morte, senza più lavoro, è uccisa da aerei telecomandati. Sulla tipologia narrativa e sulla sintassi cinematografica cumulativa indipendente dai vincoli narrativi e sul recupero del popolare, nel ricorso all'arte naif e a narrazioni cumulative di tipo fiabesco, vedi la scheda di Francesco Potassio nel Dizionario dei registi del cinema mondiale, vol. II, cit., p. 219 e il saggio sempre di Potassio “Cinema ceco e slovacco”, in L’Europa. Le cinematografie nazionali, vol. III, tomo 2, cit., pp. 1280-1281.
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