Il momento della partenza per il fronte costituì un evento di grandissimo impatto emotivo per la gente d’ogni paese belligerante. La consapevolezza del grande significato che la circostanza rivestiva, per il singolo come per la comunità, destò un diffuso bisogno di fissarla nella memoria collettiva. La sterminata mole di istantanee conservate negli archivi pubblici e privati, o circolanti ancora oggi nei mercatini delle pulci, attesta quanto sentita fu questa necessità. Si tratta di immagini che, per lo più, ripropongono un medesimo, ripetuto motivo iconografico: l’euforia di coloro che vanno in guerra e i festeggiamenti che attorniano l'evento della
partenza. Ci disinteresseremo qui di tale tipologia di immagini, andando invece ad occuparci di opere che mostrano con consapevolezza i risvolti emozionali legati alla partenza dei militari per il fronte. Si tratta di schizzi, disegni, incisioni e litografie che trascrivono lo stato d’animo di uomini comuni avviati verso un destino incerto e impenetrabile.
Fig. 1 Henry De Groux, Les drapeaux |
Cominciamo proponendo un’opera che documenta l’atmosfera euforica che caratterizzò la fase iniziale della mobilitazione. Si tratta dell’acquaforte intitolata Les drapeaux (fig. 1), incisa nel 1914 dall’artista belga Henry De Groux (1866-1938). La composizione è caratterizzata dalla presenza di numerose bandiere che, simili a delle vele nella tempesta, sventolano producendo subitanei trapassi chiaroscurali e un concitato dinamismo. Possiamo immaginare che qui sia ripresa una strada di Parigi (città dove l’artista allora risiedeva), probabilmente nel giorno dell’entrata in guerra della Francia, il primo agosto 1914, quando le bandiere nazionali svettarono senza sosta sopra la moltitudine di cittadini che, tra grida e canti, sfilava esultante per le vie del centro. Il segno dell’acquaforte si dipana con grande liberà rivelando i comportamenti collettivi di una massa di persone in preda all’esaltazione, senza dimenticare di soffermarsi a tratteggiare, con fine psicologia, i moti dell’animo di alcuni singoli individui, raffigurati in primo piano sulla sinistra della scena. È in particolare evidenza il personaggio dai tratti grossolani, rappresentato di profilo al centro della composizione, e il gruppo che lo precede rivolgendogli dei gesti concitati.
Fig. 2 Julien Le Blant,"Militari in partenza" |
In questo clima di fervore patriottico, numerose sono le opere che ritraggono dei militari in partenza in prossimità delle stazioni ferroviarie o delle caserme, così come nelle normali strade cittadine o nei luoghi più disparati dai quali si avviavano alla guerra; in gruppo oppure in figure singole, estrapolate dalla massa. Julien Le Blant (1851-1936), attivo a Parigi tra l’ultimo quarto del secolo XIX e gli anni Venti, ha schizzato un gran numero di volti e di figure di soldati. Escluso dall’arruolamento per ragioni d’età, l’artista sembra riprendere i militari con viva partecipazione immedesimandosi nei loro destini (nota 1). La matita colorata di fig. 2 ritrae un gruppo di militari che avanza lungo una via con passo rapido e fare ardito, davanti agli sguardi della gente che sosta ai lati della strada. Una sapiente costruzione luministica governa la composizione, basata sulla contrapposizione tra la luce dello sfondo e le ombre che la schiera proietta davanti a sé, suggerendo l’incertezza della sorte che l'attende. Dei tratti rapidi e vibranti definiscono le fisionomie e i caratteri, particolarmente nei personaggi in primo piano, animati dal senso di ottimismo proprio di chi ancora non ha sperimentato gli orrori della guerra.
Fig. 3 Julien Le Blant, "Soldato in piedi con bastone" |
Differente è l’atteggiamento del soldato in partenza ripreso in fig. 3, la cui la figura, abbozzata con tratti rapidi in modo straordinariamente vivo, denota un’aria cauta e riflessiva, umile e pacata. Il tratto incerto della linea che contrassegna il bastone cui s’appoggia e l’ombra che questo proietta sul terreno sembrano materializzarne uno stato d’animo incerto.
Fig. 4 Hermann Struck, "Militare con fucile" |
Non troppo diversamente da questo, anche il militare con fucile (fig. 4), inciso da Hermann Struck in una silografia datata 1914, è un uomo che non appare per nulla in preda a “eroici furori”. Lo sguardo abbassato, una mano in tasca, l’altra che afferra con forza la canna dell’arma, questo ritratto rimanda alla tipologia del militare che agisce anzitutto per senso del dovere. Non vi è nessuna retorica in questa scarna figura definita con tratti duri, piuttosto la manifestazione di un autentico spirito patriottico. La sua determinazione rispecchia quella dell’artista che lo ha ritratto, Hermann Struck (1876-1944), che si arruolò volontario, andando a combattere sul fronte orientale, in Lituania, distinguendosi per il coraggio.
Carol Morganti
NOTE
1. Nell’insieme queste opere costituiscono una vera e propria galleria di personaggi, in parte andata a confluire nella raccolta La nation en armes, esposta al Musée du Luxembourg nel 1919, in parte dispersa.
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