Iniziò a dipingere nel periodo dell’adolescenza, in
seguito alla convalescenza per un’infezione che gli imporrà l’amputazione di
una gamba. Successivamente intraprese gli studi accademici a Berlino e poi nel
1870 all’Accademia di Weimar. Dapprima si dedicò alla pittura di paesaggio seguendo
gli orientamenti stilistici più in voga al tempo, dal realismo dall’Impressionismo al Post-impressionismo.
Nel 1901 si trasferì ad Hagen dove il collezionista Karl Ernst Osthaus gli
offrì uno studio all’interno del museo che stava allora costituendo. Gli
incontri con Munch, Nolde e Van Gogh lo influenzarono profondamente facendolo
convertire ai modi dell’Espressionismo. Dal 1905 al 1908, nel corso
del soggiorno a Soest dipinse le sue prime architetture visionarie nelle quali
sembra anticipare «l’angoscia per l’approssimarsi della guerra» (Jacques Busse). Nel 1908, sotto l’influsso del movimento
della Brücke, iniziò a incidere. Tra il 1910 e il 1912 visse a Monaco e in Tirolo,
poi tornò a Hagen dove, nel 1929, venne aperto un museo a lui intitolato. In quello stesso anno alla Bibliothèque Nationale di Parigi si tenne una esposizione di sue incisioni. Nel 1937
i nazisti lo espulsero dall’Accademia d’Arte prussiana, condannando le sue
opere come arte degenerata e rimuovendole dalle collezioni pubbliche (Cfr.: Jacques Busse, voce Christian Rohlfs in Bénézit, Dictionnaire
critique & documentaire des peintres sculpteurs dessinateurs & graveurs,
Paris 1999, vol. 11, pp. 841-842).
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