Tracce della Grande Guerra in alcuni disegni del 1918

Fig 1 Anonimo, Montfort l'Amaury, 1918
Le tracce di ciò che è stata l'esperienza della Grande Guerra per coloro che la vissero, direttamente o indirettamente, devono essere inseguite talvolta lungo strade curiose. A questo proposito, vi presentiamo un documento del tutto inedito: un album di disegni di autore anonimo, che ci permette di calarci in tempo reale in un momento drammatico della Prima guerra mondiale sul fronte francese. I disegni riprendono la deliziosa cittadina di Montfort l'Amaury, posta 45 chilometri a ovest di Parigi, in una zona collinare a nord della foresta di Rambouillet (in fig. 1 vediamo il paese dall'alto: sulla destra si identifica la Torre Anne-de-Bretagne, al centro la splendida chiesa gotica di Saint-Pierre). Tutte le opere contenute nell'album sono state eseguite nel corso di un breve ma significativo periodo: dal 28 maggio all'8 agosto 1918.

L'autore (o, più probabilmente, l'autrice) ha segnato diligentemente su molti dei suoi lavori la data d'esecuzione, aggiungendo inoltre, in apertura e nelle ultime pagine dell'album, come vedremo, due brevi e sferzanti incisi che immettono di schianto queste opere apparentemente serene (paesaggi e riprese della cittadina) nel flusso furioso della storia.

Fig. 2 Anonimo, Una strada di Montfort l'Amaury
28 maggio 1918
L'album si apre con uno scorcio di una strada di Montfort l'Amaury (fig. 2). Una ripresa delle belle architetture del paese, che parrebbe lontanissima da ogni dramma. 
Fig. 2a Scritta riportata nell'opera di fig. 2
Invece, nell'angolo in alto a destra dell'immagine (fig. 2a), è stata posta una scritta sorprendente (che traduciamo dal francese):
Montfort l'Amaury
28 maggio 1918
il cannone tuona
«Le canon tonne»: cosa stava accadendo?
A partire dall'ultima decade di marzo 1918 l'esercito tedesco aveva avviato una serie di imponenti assalti che rappresentarono l’ultimo grande sforzo offensivo tedesco della Grande Guerra, la cosiddetta Offensiva di primavera (21 marzo - 6 agosto 1918). Secondo i piani non del tutto peregrini del generale Erich Ludendorff, tutto ciò doveva portare alla definitiva vittoria delle forze germaniche sul fronte occidentale. Il 27 maggio, giorno che precede significativamente l'inizio del nostro album, cominciò la III battaglia dell'Aisne, una di queste offensive di primavera, avente per obiettivo (anticipando l'arrivo in Francia delle forze statunitensi) la conquista dello Chemin des Dames. Di seguito diamo qualche ragguaglio sui fatti salienti della battaglia. 
Lo scontro cominciò, come detto, il mattino del 27 maggio, quando i cannoni tedeschi iniziarono a bombardare le linee alleate su un fronte molto ampio. Prima dell'attacco della fanteria vennero lanciati proiettili a gas. Le forze alleate furono prese di sorpresa, cosicché, in quella prima giornata, si verificò uno sfondamento tedesco di oltre 15 chilometri . Nei giorni seguenti l'avanzata tedesca proseguì e, il 30 maggio, l'esercito tedesco pareva avere la vittoria a portata di mano.
Fig. 3 Anonimo, Strada di Montfort l'Amaury,
giugno 1918
Tuttavia, dopo essere giunte a soli 56 chilometri da Parigi , il 3 giugno, le truppe tedesche vennero rallentate da numerosi problemi logistici (carenza di rifornimenti e mancanza di truppe fresche che rimpiazzassero i sodati sfiniti e i caduti).
Fig. 4 Anonimo, Strada di Montfort l'Amaury,
6 giugno 1918
Infine, il 6 giugno, l'azione tedesca ebbe fine bloccandosi sulla Marna.

Può essere interessante a questo punto ascoltare il resoconto della medesima battaglia vista dall'altra parte, nelle parole di Otto, soldato tedesco di religione ebraica (ecco il link al brano: Taccuino di un nemico: resoconto tedesco della III battaglia dell'Aisne).
Fig. 5 Anonimo, La chiesa Saint-Pierre di Montfort l'Amaury
7 - 8 - 9 luglio 1918
Dopodiché i tedeschi, attirati ancora (come nel 1914) dal miraggio d'entrare a Parigi, tentarono di dare l'estrema spallata alla linea di resistenza del fronte alleato, lanciandosi in quella II battaglia della Marna (15 luglio - 6 agosto 1918) che avrebbe significato per essi, oltre ad una importante sconfitta militare, la presa di coscienza definitiva dell'impossibilità di vincere la guerra. In quelle medesime gravi giornate, l'autore (o l'autrice) del nostro diario per immagini si cimentava in alcune belle raffigurazioni del monumento più importante del paese, la già citata chiesa di Saint-Pierre (figg. 5 e 6).
Fig. 6 Anonimo, Scorcio della chiesa Saint-Pierre
di Montfort l'Amaury, luglio 1918
Così, mentre i boati lugubri dei colpi degli obici, attraversando decine e decine di chilometri, giungevano talvolta fino alle vie tranquille di Montfort l'Amaury, il nostro artista lavorava con sorprendente alacrità ai suoi disegni, in una pratica giornaliera concentratissima che, escludendo qualsiasi rimando all'attualità, parrebbe in dialogo soprattutto con il passato. Fissando sulla carta le maestose e poderose architetture della chiesa gotica, e le vie medioevali del paese, l'artista sembra voler rimuovere gli orrori incombenti della modernità. Orrori che tuttavia riaffiorano: nella concentrazione dei segni, nella malinconia dell'assenza di figure umane, nelle ombre misteriose che appaiono qua e là. Anche le cose grandi del passato appartengono al dominio del Tempo, rivelando così una natura effimera, nonostante l'apparenza di inamovibilità e di eternità (e le molte immagini di chiese distrutte che la propaganda diffondeva a piene mani, tra tutte non si può non ricordare quella di Reims, non facevano che rimarcare tale considerazione). 
Fig. 7 Anonimo, La chiesa Saint-Pierre di Montfort
l'Amaury8 agosto 1918
L'album riporta nelle ultime pagine un disegno che riprende, in forte prospettiva, ancora la chiesa di Saint-Pierre (fig. 7)
Fig. 7a Scritta riportata nell'opera di fig. 6
Una scritta, posta in basso a destra a questa tavola, recita (fig. 7a):
Montfort l'Amaury
8 agosto 1918
giorno della vittoria
La scritta può sorprendere: era allora appena terminata la II battaglia della Marna che, pur avendo rappresentato un'importante vittoria militare francese, non può essere considerata in sé un evento strategicamente decisivo. L'esercito tedesco, però, si stava ritirando e Parigi una volta ancora era salva. La guerra sarebbe in breve terminata con la vittoria. Dunque quell'8 agosto poteva in qualche modo essere davvero vissuto come il giorno della vittoria.
Fig. 8 Anonimo, La chiesa Saint-Pierre di Montfort
l'Amauryagosto 1918
Sfogliando i pochi fogli rimanenti, osserviamo che la pratica dell'arte per il nostro diviene meno alacre, interrompendosi in breve: prevale un segno frettoloso e molte tavole sono lasciate incompiute (fig. 8). Il rapporto strettissimo che queste opere intrattenevano con gli eventi della guerra non aveva probabilmente a quel punto più ragione d'essere. Nelle strade di Montfort l'Amaury, paese di cui pochi anni più tardi si sarebbe infatuato il grande musicista Maurice Ravel, acquistandovi la casa in cui avrebbe vissuto sino alla morte, tornava la tranquillità, il silenzio e la pace.


Dario Malini

Nessun commento:

Posta un commento