Nato in una famiglia di rabbini, nel medesimo shtetl di Marc Chagall, matura giovanissimo una passione spiccata per il disegno e si reca a Odessa per frequentare una scuola d’arte (1898). Dopo varie peripezie, nel 1903, all’età di vent’anni, approda a Parigi continuando i suoi studi presso un’accademia d’arte, la Chaumière Grande. Tra i suoi insegnanti vi sono il noto pittore francese William Adolphe Bourguereau e Yehuda Pen, docente di Chagall. Lavoratore solerte e tenace, conosce una vita di privazioni, ma non desiste dall’inseguire la sua passione nel trovare uno stile personale. Il senso dell’osservazione e la propensione all’humor gli fanno avere successo: espone insieme a Renoir e Matisse, inizia a collaborare con riviste satiriche ed è accolto tra i membri del Salon des Humoristes, dove diviene noto come caricaturista. Considera Parigi la sua patria di adozione.
Nel 1913 viene invitato a insegnare all’Accademia d’Arte Bezalel, a Gerusalemme, dove rimane per un anno. Qualche settimana prima dello scoppio della guerra mondiale, si reca a Parigi, con l'intenzione di tornare in Palestina subito dopo. La guerra glielo impedisce.
Quando viene a conoscenza delle persecuzioni che subiscono in Russia gli ebrei, accusati di collaborazionismo con i nemici tedeschi, decide di documentare questi nuovi pogrom e, nel 1916, realizza una serie di 50 disegni raffiguranti le drammatiche espulsioni, le deportazioni, e i massacri dei suoi confratelli, denunciandone le atrocità. Ha l’intenzione di ricavarne delle litografie, tuttavia, il ministro russo a Parigi, informato di questo progetto, riesce a convincere il governo francese della necessità di vietarne la stampa.
Nel 1917 si reca negli Stati Uniti, dove l’Unione dei Musei ha organizzato delle mostre itineranti della sua arte, soprattutto le raffigurazioni dei pogrom, insieme a pochi soggetti biblici. Ottiene un successo enorme, ed è definito dalla stampa come «il più grande artista ebreo». Un produttore di scarpe di Cincinnati, Markus Fechheimer, acquista la serie dei disegni pogrom, che diviene nota come The jug of tears, e la dona al museo Bezalel di Gerusalemme.
Nel 1920 Pann torna in Palestina per stabilirvisi in modo permanente, e fino al 1924 insegna di nuovo a Bezalel. Nel 1921, fonda il primo impianto litografico in Palestina, dove vengono prodotte litografie ricavate dalle sue opere con una macchina da stampa che egli aveva importato da Vienna. Da allora si dedica prevalentemente alla rappresentazione di temi biblici, ambientandoli in modo realistico tra la gente e i paesaggi d'Oriente, come li ha visti in Palestina.
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